Come pensare al tuo domani e guadagnarci oggi: la previdenza integrativa
La pensione integrativa permette di avere un risparmio sulle tasse da pagare nell'anno, posticipando al momento del pensionamento la tassazione di questi redditi, e al contempo di mettere da parte ciò che serve per rendere un periodo di vita, quello del pensionamento, dignitoso.
Sul tema delle pensioni in questi giorni si sente spesso parlare di tasso di sostituzione. Tecnicamente è il rapporto tra il salario percepito nell'ultimo anno di lavoro e la prima annualità di pensione, ma potrebbe essere considerato il barometro che ci dà percezione delle nostre future disponibilità da pensionati. Questo tasso dipende da numerosi fattori: età, tipologia di lavoro svolto (dipendente o autonomo), andamento del Pil, anni di contribuzione, dinamica della carriera lavorativa, inflazione, etc. Forse per questo in molti non hanno la reale percezione di quale sarà il proprio tasso di sostituzione.
Fino a vent'anni fa si aggirava attorno al 70-80%, prima che nel '95 si passasse dal metodo retributivo a quello contributivo. Complici la crisi del Pil, la senescenza della popolazione ed un crescente rapporto pensionati/lavoratori, il tasso di sostituzione è calato costantemente negli anni. Ha provato a porvi rimedio Elsa Fornero, che ha innalzato i requisiti necessari per andare in pensione: difatti, lavorare più a lungo consente di accantonare maggiori contributi.
Oggi si dibatte quota 100, che consente di andare in pensione con 38 anni di contributi e un'età minima di 62 anni (5 anni prima rispetto ad oggi): una riforma in netta opposizione con la precedente, e che rischia di ridurre le pensioni di coloro che aderiranno a tale finestra. Per favorire una presa di coscienza dei lavoratori italiani stanno per partire le campagne informative dell'INPS: un cittadino informato è come un qualsiasi uomo che, andato dal medico e informato della diagnosi, ha la cura per i propri mali.
Pensione integrativa privata da abbinare a quella pubblica: i vantaggi fiscali
Il sistema pensionistico italiano è fondato su tre pilastri: previdenza pubblica, previdenza complementare collettiva, e previdenza complementare privata. La scelta migliore da compiere oggi è quella di colmare il proprio GAP Pensionistico, quel divario creato proprio dal tasso di sostituzione, intervenendo in prima persona e con presa di coscienza proprio come si farebbe dal medico.
Per colmare questo Gap esistono diverse tipologie di Fondi Pensione, ma fattor comune di tutte le forme integrative è il vantaggio fiscale che il legislatore vi accorda, nel tentativo di incentivarne l'utilizzo. Il risparmio di oggi, confluito in un Fondo Pensione, è caratterizzato da:
- Deducibilità oggi: versare fino a 5.164,57€ in un Fondo Pensione rimanda a domani il godimento del proprio denaro, che perciò non viene tassato oggi. Li metti da parte per il tuo futuro. Il legislatore ti consente di dedurli in sede IRPEF e il risparmio fiscale è pari a quanto versato nel Fondo per la propria aliquota marginale IRPEF.
- Tassazione agevolata domani (per l'ammontare non dedotto): quanto avrai messo da parte in un Fondo Pensione e ottenuto in forma di rendita (o capitale) al momento della pensione verrà tassato non all'aliquota IRPEF (>= 23%), bensì con l'aliquota agevolata del 15%.
- Prima ci pensi e meno tasse paghi: l'aliquota agevolata del 15% decresce di 0,3 punti percentuali per ogni anno successivo al 15° a partire dall'apertura del Fondo, fino ad un’aliquota minima del 9%, ottenibile in 35 anni.
- Tassazione agevolata anche per i rendimenti: ogni forma di investimento finanziario è soggetta ad una tassazione dei rendimenti del 26%, mentre quelli realizzati maturando capitali in un Fondo Pensione sono tassati al 20% (resta ferma l'aliquota del 12,5% per i titoli di Stato).
Integrare la propria pensione futura conviene. Conviene oggi, conviene domani, conviene sempre. Per maggiori informazioni contattaci e scopri come operiamo.